Twin Peaks, ultimo atto

E' inutile negarlo, con Twin Peaks, David Lynch ha conquistato il successo. Ma il successo, specie se è un grande successo, porta anche a scendere a compromessi con delle scelte che l'autore di questo capolavoro non voleva aggiungere al suo serial: risultato? Gli ascolti scendono a picco, e da un serial rivoluzionario - per molti - si è trattato di un telefilm banale.
Non è così ovviamente. Con il tempo ha acquistato un vero e proprio culto tra gli appassionati di cinema soprattutto, anche grazie al film - di cui parleremo tra qualche istante - che agli inizi si è detto che ha addirittura ucciso lo spirito del serial.
Ma andiamo al film.
Lasciatemelo dire, è un capolavoro. Uno dei più inquietanti film di sempre, e perchè ne parlo proprio qui a the Kings of Horror? Semplice, perchè per me rappresenta un classico ormai dei film horror.
Lynch, da astuto regista che è, gioca il tutto sul lato psicologico e sulle paure più recondite degli esseri umani, forse per questo non  è stato compreso alla sua uscita.
Ma come tutte le pellicole cult che si rispettano, è rinato dalle ceneri come la fenice, riscuotendo una rivalutazione tale, dal punto di considerarlo uno dei migliori film del regista americano.
Quello che sembrava essere la fine di Twin Peaks vera e propria, in realtà con il tempo si è rivelato il canto del cigno di una serie tv che nel bene e nel male, ha segnato un epoca e soprattutto un decennio: gli anni novanta.
Il lato esoterico ovviamente è portato all'estremo, laddove si fermava la tv, sullo schermo del cinema Lynch non si pone limiti, è senza freni, può in totale libertà esprimere cosa esattamente voleva dire in Twin Peaks. Il grande segreto di Laura - interpretata da una giovane Sheryl Lee - viene spiantellato in faccia allo spettatore, le sue notti brave, le sue trasgressioni, come se Lynch stesso volesse fare a pezzi il classico perbenismo delle famiglie cosidette "per bene", e taglia con il bisturi la facciata di moralismo, e di purezza con cui di solito si maschera la gente.
Da grande allievo di Bunuel - autore surreale che ha ispirato molto Lynch - crea una trama complessa e distorta, uno dei suoi primi esperimenti che vede l'autore nelle vesti di artista, - esattamente come un musicista o un pittore . Lo spettatore è libero di interpretare la sua opera e di capirla, attraverso il suo punto di vista.
Ma Twin Peaks ha una sua logica precisa, che deve essere studiata e decodificata, quindi una sola visione solo del film non porta a nulla, vi conviene guardare prima il telefilm e poi dopo ardue ricerche, guardare anche il film, in modo da iniziare a farvi una idea precisa dei tanti misteri ancora insoluti di questa piccolo ma grande capolavoro.

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